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Chiara Leporati

È aperto al pubblico il Parco Archeologico del Celio e il nuovo Museo della Forma Urbis

Dal 12 gennaio, a Roma, il Parco Archeologico del Celio e il nuovo Museo della Forma Urbis - sito al suo interno - sono aperti al pubblico.

L'apertura del Parco e del Museo – frutto degli interventi condotti sotto la direzione scientifica della Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali di Roma Capitale – è parte di un vasto progetto di valorizzazione dell’intera area del Celio, inquadrata in seno al più ampio programma di riqualificazione del Centro Archeologico Monumentale (CArMe) voluto da Roma Capitale.


Il pubblico avrà la possibilità di ammirare una meravigliosa mappa marmorea originale della Roma Antica presentata in modo da essere perfettamente leggibile e una sorprendente collezione di materiali epigrafici e architettonici inseriti in uno scenario mozzafiato.


(foto C. Leporati)


Il Parco Archeologico del Celio occupa il settore settentrionale del colle, un’area verde orientata verso il Colosseo e all’interno della quale sussistono importanti evidenze archeologiche, come le fondazioni perimetrali del tempio del Divo Claudio. Grazie al recupero degli edifici presenti nell’area, la Casina del Salvi e l’ex Palestra della Gil, e alla sistemazione del contiguo giardino archeologico, in cui sono stati organizzati per nuclei tematici una grande quantità di materiali epigrafici e architettonici di grandi dimensioni delle collezioni dell’ex Antiquarium Comunale, provenienti dagli scavi di Roma di fine Ottocento, i visitatori avranno una nuova straordinaria opportunità per approfondire la conoscenza della Roma antica.


(foto C. Leporati)


All’interno del Parco, nell’edificio dell’ex Palestra della Gil, è allestito il nuovo Museo della Forma Urbis, che custodisce i frammenti rimasti della celebre Forma Urbis Romae, la gigantesca pianta marmorea della Roma antica incisa tra il 203 e il 211 d.C. sotto l’imperatore Settimio Severo. Si tratta, per l'appunto, di una pianta di Roma incisa su 150 lastre di marmo applicate a parete con grappe di ferro. Era affissa su una parete di un'aula del Foro della Pace, poi inglobata dal complesso dei SS. Cosma e Damiano e tutt'ora conservata per tutta la sua altezza.

Dopo la scoperta nel 1562, molti frammenti della grande mappa marmorea andarono perduti, mentre alcuni sono stati fortunosamente ritrovati nel corso del tempo. Oggi resta circa un decimo del totale della pianta originale. Dal 1742 è parte delle collezioni dei Musei Capitolini.


(foto C. Leporati)


Il nuovo allestimento del Museo della Forma Urbis consente una piena fruizione della pianta marmorea da parte dei visitatori, favorendo la leggibilità di un documento che, per ingombro e condizioni frammentarie, si presta poco a una comprensione immediata. Sul pavimento della sala principale del museo sono collocati i frammenti della Forma Urbis, sovrapposti, come base planimetrica, alla Pianta Grande di Giovanni Battista Nolli del 1748. I margini rossi delle lastre di vetro di questo pavimento corrispondono a quelli delle lastre di marmo della parete.


(foto C. Leporati)


 

INGRESSI

Viale del Parco del Celio 20 – Viale del Parco del Celio 22 – Clivo di Scauro 4.


ORARI 

Il Parco Archeologico del Celio è aperto tutti i giorni dalle 7.00 alle 17.30 (ora solare) e dalle 7.00 alle 20.00 (ora legale). Chiuso il 25 dicembre e il 1° maggio.

Il Museo della Forma Urbis è aperto dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 16.00 (ultimo ingresso un’ora prima). Chiuso il lunedì, 25 dicembre, 1° maggio.

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