Tutti i giorni, fino alle 18.30, è possibile ammirare la ricostruzione del Colosso di Costantino. La statua, alta 13 m, è stata collocata nei giardini di Villa Caffarelli.
(foto C. Leporati)
La statua di Costantino
La statua colossale di Costantino (IV secolo d.C.) - alta 13 metri - è uno degli esempi più significativi della scultura romana tardo-antica. Dell’intera statua, riscoperta nel XV secolo presso la Basilica di Massenzio, oggi rimangono nove monumentali frammenti marmorei, ospitati nel cortile di Palazzo dei Conservatori ai Musei Capitolini.
Un decimo frammento, rinvenuto nel 1951, è in procinto di essere trasferito - dal Parco Archeologico del Colosseo al cortile del Palazzo dei Conservatori - insieme agli altri nove.
Il ritratto è rimasto senza identità certa fino alla fine dell'Ottocento quando fu identificato come Costantino. Il Colosso sembra essere il riadattamento di una statua più antica (da alcuni studi sono emersi segni di rilavorazione, verso il mento e il sottogola, che parrebbero indicare che il personaggio originariamente raffigurato avesse la barba): forse potrebbe trattarsi della statua di culto di Giove Ottimo Massimo.
(foto C. Leporati)
La ricostruzione
Nei giardini di Villa Caffarelli è stata collocata la ricostruzione del Colosso in scala 1:1, risultato della collaborazione tra la Sovrintendenza Capitolina, Fondazione Prada e Factum Foundation for Digital Technology in Preservation con la supervisione scientifica di Claudio Parisi Presicce, sovrintendente capitolino ai Beni Culturali. Il progetto è promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e realizzato in collaborazione con Fondazione Prada che ha presentato per la prima volta l’opera a Milano dal 17 novembre 2022 al 27 febbraio 2023, in occasione della mostra Recycling Beauty a cura di Salvatore Settis e Anna Anguissola con Denise La Monica.
Il progetto di ricostruzione è stato realizzato da Factotum Foundation sulla base dello studio archeologico dei dieci frammenti noti che ha permesso di ipotizzare che il Colosso fosse seduto e che fosse realizzato con le parti nude in marmo bianco e il panneggio in bronzo dorato. Secondo uno schema iconografico tipico del tempo, che assimilava l’imperatore alla divinità, Costantino è rappresentato come Giove con la parte superiore del corpo scoperta e il mantello adagiato sulla spalla; il braccio destro che impugna lo scettro ad asta lunga e la mano sinistra che sorregge il globo.
La Factum Foundation ha utilizzato la tecnica della fotogrammetria per documentare i dieci frammenti del Colosso conservati. Ogni frammento è stato modellato in 3D e posizionato sul corpo digitale della statua creata utilizzando come esempio iconografico altre statue di culto di età imperiale in pose simili, tra cui la grande copia in gesso della statua dell’imperatore Claudio, ritratto come Giove, allestita al Museo dell’Ara Pacis. Questa è stata utilizzata come modello per la posa e il drappeggio. Numerosi altri dettagli, invece, sono stati ricostruiti grazie all'analisi di fonti epigrafiche e letterarie e al confronto con altre statue sedute di età imperiale.
Il giardino di Villa Caffarelli
Il giardino insiste in parte sull'area occupata dal tempio di Giove Ottimo Massimo che un tempo ospitava la statua di Giove, la stessa da cui il Colosso fu ricavato o comunque il modello di derivazione. I resti del tempio sono oggi visibili all’interno dell’Esedra di Marco Aurelio.
Luogo
Musei Capitolini, giardino di Villa Caffarelli
Orario
Dal 6 febbraio 2024 tutti i giorni ore 9.30-18.30
Biglietto d'ingresso
Ingresso gratuito
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