Il Museo del Novecento si presenta come uno spazio interattivo e dinamico per il visitatore. Con sede nel Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo, è uno dei principali luoghi di attività culturale della città di Milano.
Il Museo del Novecento è uno dei principali luoghi di attività culturale della città di Milano. Inaugurato nel dicembre 2010, si presenta come uno spazio interattivo e dinamico per il visitatore, con sede nel Palazzo dell’Arengario in Piazza Duomo. I due architetti Italo Rota e Fabio Fornasari hanno integrato perfettamente arte e architettura nel tessuto urbano della città, trasformando l’edificio in un vero e proprio simbolo di Milano.
Il museo è frutto di acquisti e donazioni di artisti e collezionisti, come le famiglie Jucker e Boschi - Di Stefano.
La struttura è moderna e molto ampia, composta da cinque piani di esposizione permanente che ricopre quasi un secolo di attività artistica. Il visitatore viene completamente coinvolto nelle descrizioni dettagliate delle opere, nelle installazioni e nei video che raccontano in maniera diretta le intenzioni degli artisti, come ad esempio il video di Alberto Burri a lavoro su una delle sue “Combustioni” (1964).
Le opere esposte sono circa trecentocinquanta e si sviluppano cronologicamente lungo il percorso, per un periodo di tempo che va dal futurismo all’arte povera degli anni Settanta. Non mancano inoltre delle apposite sale monografiche dedicate ad artisti e gruppi più significativi per Milano.
Accanto all’attività espositiva, il museo è impegnato nella conservazione, studio e promozione del patrimonio culturale e artistico italiano del XX secolo con l’obiettivo di coinvolgere un pubblico ampio e trasversale.
L’esperienza inizia dagli esponenti del Futurismo (Boccioni, Balla, Depero, Soffici, Carrà) affiancati da alcune opere di De Chirico e Morandi, per poi ampliare l’orizzonte verso le Avanguardie Internazionali (alcuni esponenti sono Picasso, Klee, Kandinskij, Modigliani). Particolare rilievo viene dato all’arte informale di Burri, Vedova e Capogrossi e, dopo questa sezione, il visitatore può immergersi nell’ampia sala a vetri completamente dedicata a Lucio Fontana. Qui viene installata sul soffitto la sua opera “Neon”, proveniente dalla Fondazione Fontana (foto). Tramite una passerella sospesa si entra nella sezione dedicata all’arte cinetica e programmatica. Qui il visitatore dovrà firmare una liberatoria per accedere a opere d’arte molto suggestive che prevedono la sua partecipazione fisica (un tipo di arte che, dagli anni Sessanta, richiede l’azione dello spettatore per il completamento dell’opera). Conclude il percorso una sezione dedicata al Gruppo T, all’arte Pop italiana e all’Arte Povera di Germano Celant.
Da qualche anno Milano è diventata centro di una intensa promozione culturale da parte di istituzioni museali e gallerie. Il Museo del Novecento è una delle maggiori attrazioni della città, adatto sia a un pubblico giovane proprio per il grande coinvolgimento dello spettatore nelle opere interattive, sia a un pubblico adulto ed eventualmente esperto del settore per la dettagliata e interessante narrazione di ogni sala espositiva e opera singola.
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