“The Lost City of Z”, la vera storia di Percy Fawcett, esperto avventuriero e abile ricercatore, raccontata dal regista James Gray
Cast del film "Civiltà perduta" al festival del cinema di Berlino: da sinistra Robert Pattinson,
Sienna Miller e Charlie Hunnam. Wikimedia Commons.
“Civiltà perduta” è un film d’avventura del 2016 scritto e diretto da James Gray, distribuito da Eagle Pictures e prodotto da Plan B Entertainment, società di produzione di Brad Pitt, e tratto dal libro “Z. La città perduta” di David Grann, che ebbe un enorme successo.
Il cast è composto da Charlie Hunnam nei panni di Percy Fawcett, esploratore britannico, Robert Pattinson interpreta Henry Costin, fedele compagno di viaggio del protagonista, Sienna Miller è Nina Fawcett, la moglie di Percy, e Tom Holland è il figlio Jack.
“Civiltà perduta” è il racconto della vera storia di Percy Fawcett, esploratore, archeologo e militare britannico, un omaggio al personaggio caratterizzato da uno spirito avventuriero e tormentato. Vissuto a cavallo tra l’Ottocento e il Novecento, Fawcett ha rivoluzionato il mondo dell’esplorazione ed è conosciuto e apprezzato per la sua abilità di esploratore, per la sua determinazione e la sua perseveranza. Il protagonista viene incaricato dalla Royal Geographic Society di Londra di mappare i territori inesplorati di Brasile, Perù e Bolivia. Compie il suo primo viaggio in Amazzonia insieme al biologo Henry Costin, che diventerà il suo fedele compagno di viaggio, e la spedizione si rivela essere un successo: i due trovano resti di terracotta, inducendoli a ipotizzare l’esistenza di un’antichissima civiltà che Fawcett chiama Z e che diventerà per lui una vera e propria ossessione. Con lo scoppio della prima guerra mondiale, Percy decide di arruolarsi volontariamente e viene spedito al fronte a combattere, dove rimarrà per cinque lunghi anni, aumentando il suo desiderio di scoperta e la sua frustrazione. Nel 1925 organizza una spedizione per tornare in Amazzonia insieme al figlio Jack per scoprire “Z”, spedizione dalla quale non torneranno mai più.
L’archeologo ed esploratore Percy Fawcett nel 1911. Wikimedia Commons.
Il film, oltre a voler raccontare la vita e il sogno di gloria del protagonista, si focalizza sulla trasformazione del sogno in una vera e propria ossessione e su quanto questo possa pesare sul suo rapporto con la sua famiglia, moglie e figli, che hanno dovuto fare i conti con un marito e un padre assente, che spesso li ha messi in secondo piano e abbandonati per concentrarsi unicamente sulle sue esplorazioni.
Gray ci dipinge quindi la figura del protagonista come un uomo caratterizzato da un forte conflitto interiore che vede contrapporsi i propri affetti e le proprie ambizioni e analizza i diversi legami di Percy: in primis quello con la sua fedele moglie Nina, un legame d’amore e dedizione, poi quello con il figlio Jack, complesso e in continua evoluzione, e infine quello con la giungla, un legame centrale nello sviluppo del film così come nella vita di Fawcett.
La pellicola inoltre esplora il mondo dell’archeologia in quanto scienza, indagando e descrivendo come veniva praticata un secolo fa e ritenendola una descrizione rilevante anche per i giorni nostri.
L’obiettivo del regista non è quindi il semplice racconto di una storia, per quanto questa lo avesse particolarmente attratto e incuriosito, ma soprattutto il voler dare agli spettatori la possibilità di guardare nel mondo di un uomo complesso e del suo legame con la sua grande passione per l’esplorazione.
“Spero che Civiltà Perduta diventi un’esperienza emotiva per il pubblico e che suggerisca, alla fine, una sorta di trascendenza” (James Gray).
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