“Le rose di Eliogabalo”, Lawrence Alma-Tadema (1888) (www.commons.wikimedia.org)
Vi siete mai chiesti quali siano le origini dell’aperitivo?
Occasione di convivialità e momento di relax nella nostra quotidianità, la moda dell’aperitivo ebbe inizio circa 2.000 anni fa nell’antica Roma. Una delle usanze più amate dai politici e dai ricchi signori romani, che avevano l’abitudine di anticipare la cena con bevande alcoliche e stuzzichini, erano i banchetti, occasioni imperdibili per gustare prelibatezze provenienti da ogni parte dell’Impero, ma anche per sfoggiare vanità, ricchezza e opulenza che contraddistinguevano i Romani di quel tempo.
Secondo gli storici i banchetti erano solitamente composti da almeno sette portate che prendevano il nome di “fercula”: si iniziava con gli antipasti chiamati “gustatio”, stuzzichini di vario tipo accompagnati dal “mulsum”, vino ad alta gradazione alcolica miscelato con miele aromatizzato. In origine il vino offerto consisteva in un mosto fermentato, ma col passare del tempo, verso la fine della Repubblica, i Romani impararono a raffinarlo attraverso la miscela di diverse uve, fino ad arrivare a importarlo dalla Grecia all’inizio del periodo imperiale.
Sempre dai Greci si tramanda inoltre l’usanza di miscelare il vino con l’acqua: bere il vino puro era infatti considerato da ubriaconi, motivo per cui il vino prima di essere servito veniva filtrato per mezzo di un colino e miscelato con l’acqua. I piatti di accompagnamento al vino erano molto scenografici, ma spesso poveri di nutrimento: Cicerone narra che le pietanze offerte erano soprattutto ortaggi serviti con salse piccanti, la giusta combinazione di sapori per invogliare l’appetito e allo stesso tempo per aiutare la digestione delle portate successive, costituite ad esempio da ricci di mare, ostriche e uova sode. E a completare questa festosa atmosfera non potevano di certo mancare coreografie, danze e spettacoli per divertire i presenti e creare delle vere e proprie occasioni di intrattenimento.
Con la caduta dell’Impero Romano d’Occidente e l’inizio del Medioevo questo clima di festa e di convivialità va via via scemando e per tornare a parlare nuovamente di aperitivi e banchetti bisogna attendere il 1786 quando il signor Antonio Benedetto Carpano inventa il famosissimo vermut, protagonista di ogni aperitivo che si rispetti già dagli inizi dell’800… così come vuole la tradizione romana.
Sitografia
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